Ogni palazzo, in cui sono presenti più abitazioni, necessita sempre della manutenzione ordinaria, tra cui anche le pulizie delle scale e delle aree comuni. Solitamente, la pulizia degli spazi comuni, avviene almeno una volta a settimana, ma in condomini e palazzi con tante famiglie può essere fatta anche più spesso.
Ma come viene regolamentata la pulizia nel caso in cui non sia presente un condominio e quindi non esista un regolamento gestito da un amministratore? Vediamo qui di seguito cosa dice la legge e come solitamente viene gestita la pulizia delle aree comuni, quando, come in molti casi, non esiste una gestione condominiale.
Cosa tratteremo
Società esterna per la pulizia delle scale
Se è vero che senza il condominio non è presente neanche una gestione delle pulizie, è anche vero che non è escluso mettersi d’accordo tra i vari proprietari delle abitazioni per far avere gli spazi comuni sempre puliti e in ordine. Questo non vale solamente per le scale, ma anche per eventuali giardini, parcheggi e altri spazi condivisi tra tutti i proprietari immobiliari.
In particolare, per le scale, è senz’altro possibile incaricare una ditta perché si occupi delle pulizie. Soprattutto in città grandi come Milano o Roma, è possibile trovare delle società che mettono a disposizione i propri dipendenti per le pulizie, come ad esempio un’impresa pulizie Roma, che può effettuare pulizie in tutte le zone della capitale, andando a togliere l’impegno e l’onere delle pulizie ai vari proprietari di una palazzina. In questo caso la spesa mensile verrà suddivisa dai vari proprietari in parti uguali, con la garanzia di avere degli spazi comuni sempre gestiti e sistemati, con una pulizia e manutenzione costante.
Pulizia delle scale a turni
Un altro modo per organizzare la pulizia delle scale, cercando di tenere sempre pulizia e ordine nel palazzo, è sicuramente quella delle pulizie a turni.
Quando non è presente una gestione condominiale, infatti, spesso si opta per una turnazione dei proprietari nella pulizia delle aree comuni, così da non imbattersi in una spesa mensile per la pulizia di questi spazi e mantenere il decoro nel palazzo, anche se sono da considerare le spese per i prodotti specifici.
L’opzione dei turni viene considerata spesso, anche se purtroppo ci si può ritrovare in situazioni in cui i proprietari saltano il proprio turno a causa di impegni o malattie e questo può portare la disapprovazione degli altri proprietari. Inoltre, non è escluso che per chi non vuole avere l’impegno di dover pulire gli spazi comuni, può sempre decidere di prendere una persona che aiuti nelle pulizie, così da saltare il proprio turno e delegare il lavoro in cambio di compenso.
Quando non è necessario il condominio?
Dopo aver visto le due opzioni di gestione principali, è doveroso fare un piccolo accenno su quando è necessaria la creazione di un condominio e quando no.
La legge, in merito, parla molto chiaro: quando sono presenti fino a 8 unità immobiliari, non è necessaria la gestione condominiale del palazzo.
Questo significa che finché gli appartamenti di un palazzo o di un comprensorio, sono meno di 9, è possibile gestire le aree comune con una gestione privata e non amministrate da una persona unica, ovvero l’amministratore di condominio.
Quando si valuta l’acquisto di una casa, pertanto, è bene tenere a mente queste considerazioni, in quanto potrebbero scaturire delle situazioni da affrontare in merito.