Il mondo della botanica è ricco di piante e fiori bellissimi e l’Adenium Obesum è una di queste: sono molti i soprannomi con i quali è maggiormente conosciuta, da falso baobab a oleandro del Madagascar fino a Rosa del Deserto, il quale spiega meglio le caratteristiche, le origini e le tipicità di questa pianta.
Cosa tratteremo
La Rosa del Deserto: caratteristiche della pianta
L’Adenium Obesum o Rosa del Deserto è una pianta succulenta sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae: è originaria principalmente della regione del Sahel, nell’Africa subsahariana, ma cresce anche nell’Africa tropicale e subtropicale e in Arabia Saudita (il nome adenium obesum rivela il riferimento al Golfo di Aden, situato proprio tra l’Africa e la stessa Arabia Saudita).
La Rosa del Deserto può raggiungere anche i 3 m di altezza (la varietà arabicum può benissimo essere coltivata in vaso come se fosse un bonsai) e si caratterizza per il tronco nodoso, grosso e globoso alla base: è un vero e proprio serbatoio che accumula acqua e sostanze nutritive rendendo così la pianta resistente anche ai periodi particolarmente siccitosi. Non a caso nel linguaggio dei fiori, la Rosa del Deserto simboleggia l’amore che resiste a qualsiasi avversità.
Le foglie sono ovali e di un colore verde brillante, ma tendono a fare la loro comparsa in natura quasi esclusivamente nel corso del periodo delle piogge. Infatti, negli altri periodi dell’anno appare come un groviglio di ramificazioni marroni completamente spogli.
I fiori sbocciano durante la stagione primaverile e sono molto simili a quelli dell’oleandro: sono grandi, composti da cinque petali e la corolla può raggiungere i 13 cm. I fiori della Rosa del Deserto possono essere bianchi, rosa, striati o, nella varietà multiflorum, anche rossi.
Non sono solo le infiorescenze ad accomunare la Rosa del Deserto e l’Oleandro: entrambe sono velenose in ogni sua parte, dalle foglie ai fiori ai semini dei frutti fino alla linfa lattiginosa del tronco, con danni a livello cardiocircolatorio e cutaneo. Pare che gli indigeni costruissero le loro frecce, usate come mezzo di difesa e di caccia, proprio col legno intagliato della Rosa del Deserto.
Come curare la Rosa del Deserto
Nonostante la Rosa del Deserto non sia facilmente coltivabile in vaso, con un po’ di attenzione è possibile comunque avere una pianta bella e rigogliosa. Per prima cosa il vaso, avendo al pianta un apparato radicale che si espande velocemente, deve essere profondo e capiente. Ogni 2 anni circa poi si consiglia di rinvasare la pianta in vasi via via più grandi, avendo l’accortezza di posizionare sul fondo delle palline di argilla o cocci per favorire il drenaggio dell’acqua ed evitare il marciume radicale.
Il terreno più adatto alla coltivazione della Rosa del Deserto è ricco, sciolto e fresco mentre le irrigazioni devono essere parche e da effettuarsi solo quando al tatto la terra risulta asciutta: la cosa importante è mantenere il terreno umido.
Irrigazione e Concimazione
In inverno le irrigazioni devono essere effettuate solo una volta ogni 20 giorni, mentre durante il riposo vegetativo vanno sospese.
Tra aprile e settembre, ovvero in pieno periodo di crescita, è bene integrare una volta al mese l’acqua con del concime liquido ricco di potassio, fosforo e azoto; alla fine della stagione invernale invece si possono aggiungere cenere e concimi naturali a base di potassio (vanno bene ad esempio l’acqua in cui si è fatto macerare dell’ortica o la semplice acqua di cottura delle verdure).
La Rosa del Deserto deve essere posizionata in un luogo molto luminoso e soleggiato, a temperature ideali di 20°C circa: è importante proteggere la pianta dalle correnti più fredde e per questo motivo, qualora sia coltivata in vaso, è bene riporla all’interno durante la stagione invernale.
Potatura della Rosa del Deserto
Essendo la Rosa del Deserto una pianta grassa, non necessita di potature: è infatti sufficiente eliminare le foglie secche, tranne nel caso della varietà arabicum coltivata come bonsai che richiede una cura più particolare nella potatura.
La Rosa del Deserto teme particolarmente le eccessive irrigazioni che causa marciume radicale. Anche il troppo sole rende la pianta più sensibile all’attacco di funghi e cocciniglia. In questo caso si possono usare antiparassitari a largo spettro a base di aglio e ortica. Si tratta di una parassita che prolifera negli ambienti secchi e caldi e si presenta con una maculatura bianca sulle foglie. Dell’ovatta imbevuta di alcol, strofinato sulle foglie, basterà a eliminare questo comune parassita.