Il Rododendro è un arbusto sempreverde che regala una generosa e vivace fioritura in primavera.
In questo articolo scopriremo come coltivarlo con successo e quali sono i piccoli accorgimenti da adottare per mantenerlo sano e rigoglioso.
Cosa tratteremo
Le caratteristiche del Rododendro
Questa pianta, appartenente al genere delle Ericacee, possiede la straordinaria capacità di adattarsi ad habitat molto diversi tra loro. Può vivere nelle foreste pluviali, nelle zone temperate, ma anche nei boschi di conifere e nelle regioni alpine.
Esistono numerose specie di Rododendro, ma nessuna di queste raggiunge delle dimensioni ragguardevoli. Il fusto è legnoso, le foglie sono leggermente coriacee e spesso cosparse di una sottile lanugine. La fioritura non passa di certo inosservata. I fiori imbutiformi, singoli o in gruppi, sono abbondanti e caratterizzati da colori che vanno dal bianco al viola.
Coltivare il Rododendro: la preparazione del terreno
Per coltivare con successo il Rododendro è necessario preparare il terreno in maniera adeguata, prestando particolare attenzione al pH. Questo dovrà essere compreso tra 4,5 e 5,5. Questo arbusto, infatti, ama crescere su suoli acidi e ben drenati. La scelta migliore è utilizzare un terriccio specifico per piante acidofile, arricchito da aghi e corteccia di pino.
La messa a dimora è molto semplice. Tutto quello che dobbiamo fare è scavare una buca profonda al massimo 30 cm e più larga di 20 cm rispetto alla zolla iniziale. Infatti le radici della pianta si sviluppano in larghezza piuttosto che in profondità. Il terreno deve essere privo di pietre e di qualsiasi detrito. Il vaso o la buca in giardino devono essere riempiti con il restante terriccio, comprimendo moderatamente la superficie.
Il Rododendro può essere piantato tutto l’anno, evitando però i periodi di gelo e siccità. Aprile o maggio sono i mesi ideali in tutte le regioni tranne quelle calde. In questo caso è consigliabile attendere l’autunno.
Rododendro: l’esposizione
Questo arbusto deve essere posizionato in una zona ombreggiata perché la luce diretta del sole può provocare delle piccole bruciature sulle foglie.
In inverno, è bene tenere la nostra pianta riparata dal gelo e dalle intemperie.
Un accorgimento molto utile è quello di proteggere la terra in superficie con delle foglie secche o della corteccia sminuzzata.
Il Rododendro e le annaffiature
Il Rododendro non ama l’acqua dura e calcarea per cui sarebbe necessario utilizzare dell’acqua decalcificata o, meglio ancora, piovana.
Le annaffiature devono essere sempre regolari ma mai abbondanti. Per quanto riguarda la frequenza, in inverno va somministrata meno acqua mentre in estate è necessario arrivare a due o tre annaffiature mensili.
La concimazione e la potatura
Il Rododendro deve essere concimato durante tutta la stagione vegetativa, dal mese di marzo fino a ottobre, con un buon fertilizzante liquido specifico per piante acidofile. In linea teorica, non ha bisogno di potatura, ma è necessario tagliare regolarmente i fiori e le foglie secchi.
Nel caso in cui però la disposizione dei rami non sia esteticamente gradevole, è possibile potare l’arbusto a fine estate per regalargli una forma più armoniosa.
Malattie e parassiti
L’eccessiva umidità può favorire la nascita di diversi funghi come la muffa grigia o l’Exobasidium rhododendri.
La pianta, inoltre, può essere attaccata dal ragnetto rosso, dagli acari ma anche dalle cocciniglie.
Un altro nemico della salute del Rododendro è la clorosi ferrica, una reazione chimica che tende a scolorire le foglie della pianta quando il terreno è eccessivamente calcareo.