L’Ortensia è una pianta appartenente alla famiglia delle Hydrangeaceae ed è originaria del Sud America. Esistono circa trenta specie diverse di Ortensia caratterizzate tutte da un elemento comune; una fioritura copiosa e rigogliosa da primavera a fine autunno.
La specie più conosciuta è la Hydrangea macrophylla. Presenta grandi infiorescenze dalla forma globosa il cui colore varia dal bianco, passando per il rosa fino all’azzurro. Vediamo insieme l’Ortensia: come si cura, concime e quando potarla.
Cosa tratteremo
Come si cura l’Ortensia
La coltivazione dell’Ortensia non è difficile perché è una pianta forte e resistente, capace di adattarsi a vari ambienti.
Per una fioritura rigogliosa è bene posizionare le Ortensie in una zona di semi ombra dove possono godere della luce diretta al mattino e di una copiosa ombra nel pomeriggio.
Il terreno preferito delle Hydrangee è soffice e leggero, ma nello stesso tempo ricco di microelementi e sostanze organiche. La pianta non ama i ristagni d’acqua per cui è necessario considerare nella messa a dimora un ottimo drenaggio.
Il clima preferito delle Ortensie è umido e temperato, ma resistono bene anche in quelle zone caratterizzate da inverni freddi e nevosi.
La pianta della Ortensia teme le gelate tardive o precoci, che tuttavia non uccidono la pianta ma ne rallentano la crescita.
Pur essendo piante forti e resistenti, le Hydrangee possono essere soggette a patologie. Tra queste il mal bianco, l’oidio, il marciume radicale e il Botrytis. Queste malattie, abbastanza comuni nelle Ortensie, sono in genere causare dall’umidità e dal ristagno d’acqua. Possono inoltre essere provocate anche dalla scarsa ventilazione. Proprio per questo è opportuno metterle a dimora in un luogo arieggiato e drenare al meglio il terreno; sia nella coltivazione in vaso che in quella a terreno.
Alcuni parassiti come acari, cocciniglie e afidi possono presentarsi nelle Ortensie. Per debellarli occorre usare prodotti specifici di origine naturale.
Per una cura ottimale delle Ortensie è inoltre importante somministrare alla pianta solfati di ferro o chelati a rapido assorbimento. Soprattutto nelle zone dove il terreno risulta calcareo o troppo ricco di bicarbonato di sodio. In questi casi è utile innaffiare le piante con acqua priva di calcare e preferire un terreno con PH acido.
Come si concimano le Ortensie
Le Ortensie, come tutte le altre piante, avranno una fioritura rigogliosa e una crescita ottimale se sono concimate a dovere.
Le concimazioni principali si effettuano nel periodo invernale con prodotti naturali come concimi organici pellettati, compost e letame maturo. Nella fase della ripresa vegetativa, ossia nella stagione primaverile, occorre poi concimare la pianta con prodotti ricchi di minerali e microelementi capaci di agevolare la fioritura.
I fiori di alcune varietà di Ortensie possono cambiare colore con dei semplici accorgimenti. Per avere delle infiorescenze viola o azzurro è necessario scegliere un terreno con PH acido. Se invece si vogliono ottenere dei fiori dei toni del rosa e del rosso si consiglia di scegliere suoli con PH alcalino.
Numerose varietà di Hydrangea cambiano il colore dei fiori in base all’acidità del terreno nel quale sono coltivate. In presenza di terreni con pH acido, il colore delle infiorescenze assume tonalità viola/azzurro. Se il pH del suolo è alcalino, le fioriture avranno i toni del rosa e del rosso.
Per variare il colore dei fiori si aggiungono al terriccio dei solfati di ferro o di alluminio. Tranne per le varietà con fiori bianchi che non cambiano colore.
Come si potano le Ortensie
Prima di parlare della potatura delle Ortensie è importante sapere che la pianta fiorisce nei rami nati negli anni passati. Per avere una fioritura abbondante, quindi, non vanno devono essere recisi i rami vecchi.
Un altro elemento da non sottovalutare riguarda poi la necessità della potatura che non è essenziale nelle Hydrangee. Le Ortensie, infatti, non devono essere tagliate per forza in quanto riescono a crescere e a fiorire anche in assenza di potatura. Occorre comunque specificare che in caso di mancata potatura negli anni, i fiori prodotti dalla pianta saranno sempre più piccoli con il passare del tempo.
Le potature avvengono alla fine della stagione fredda o comunque prima della ripresa vegetativa (mai quando i rami hanno iniziato a produrre gemme nuove). Si effettuano tagliando i rami secchi, quelli dalla forma inconsueta e quelli deboli o troppo sottili. Si procede poi riducendo la lunghezza dei rami più grandi e vigorosi e potando quelli troppo vicini tra loro; per fare in modo che la luce naturale arrivi anche all’interno. In questo modo l’Ortensia rimarrà sempre giovane e forte.
Le specie di Ortensie rampicanti, a quercifolia e quelle involucrate non necessitano di potatura. In genere i tagli dei rami sono effettuati solo per rimuovere i fiori appassiti e migliorare l’aspetto estetico della pianta.