Il basilico, con il suo colore verde smeraldo e il suo inconfondibile profumo, è alla base della dieta mediterranea: il pesto alla genovese e la caprese sono solo alcuni dei piatti più gustosi della cucina italiana in particolare, con il basilico come ingrediente principale.
Il basilico è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae ed è originaria principalmente dell’India: essendo annuale, ha un ciclo vitale naturalmente breve che inizia nei mesi primaverili, per poi diventare rigogliosa in estate fino al periodo tra ottobre e febbraio quando appassisce e perde le foglie. Oltre che nell’orto, il basilico può essere coltivato facilmente anche in casa, con pochi e semplici accorgimenti.
Cosa tratteremo
Come coltivare il basilico in casa
Il basilico è sempre stata una pianta amata sin dalle epoche più antiche, sia come cibo che come medicamento: gli egizi lo utilizzavano per curare morsi di scorpione o di serpenti mentre i romani, come ci tramanda Plinio il Vecchio, utilizzavano questa pianta per curare i mal di testa e le crisi di nervi. Addirittura, i romani, ma anche i greci, credevano che per crescere bene, al momento della semina del basilico bisognava imprecare e strepitare. In realtà per coltivare il basilico non serve urlare: bastano pochissime regole per avere in casa una piantina di basilico e godere dei suoi innumerevoli benefici.
Il basilico è una pianta prettamente estiva che, per crescere rigogliosa, ha bisogno di essere posizionata alla luce, a temperature che si aggirano tra i 20°C e i 25°C (al di sotto dei 10°C il basilico rischia di morire).
Coltivare il basilico in casa significa prima di tutto scegliere un vaso in terracotta delle dimensioni giuste, ovvero proporzionate alla grandezza della pianta: si ricordi infatti che il basilico può sfiorare anche i 60 cm di altezza.
Il terreno universale (magari mescolato con del comune concime organico) va benissimo per coltivare in casa il basilico, in quanto ricco di sostanze nutritive e ben drenato: per evitare che l’accumulo di acqua possa creare il marciume radicale, è consigliato posizionare sul fondo del vaso dell’argilla espansa oppure dei cocci.
Il basilico, infatti, richiede frequenti e costanti innaffiature, da effettuarsi possibilmente quando alla luce del sole cala, quindi al mattino presto oppure al tramonto: basta toccare il terreno col dito e regolarsi con l’acqua delle innaffiature, in quanto lo scopo è appunto che il terriccio rimanga sempre umido.
Dalla raccolta alla semina
La raccolta delle foglie di basilico deve avvenire sempre partendo dall’alto; inoltre, è sempre consigliato, alla comparsa dei primi fiori, potare la pianta recidendoli, aiutando così la pianta a emettere nuove foglie. I più esperti usano tagliare spesso le parti apicali della pianta, con tagli da effettuare sopra le biforcazioni, in questo modo si impedisce la fioritura del basilico e si aiuta uno sviluppo della pianta in orizzontale.
Anche la semina del basilico in casa è molto facile e deve iniziare in primavera: i semi devono essere posizionati in vasi con sul fondo della ghiaia o argilla espansa, del terriccio da semina inumidito e poi a loro volta ricoperto con altra terra. Se i semi interrati sono tenuti in un luogo assolato per almeno 6-8 ore e ben riparato dalle correnti (va bene anche il davanzale di una finestra), i primi germogli spunteranno in una settimana circa.
I funghi Botrytis Cinere e Fusarium Oxysporum possono colpire la pianta di basilico, mutando l’aspetto delle foglie che diventano biancastre o gialle: in questo caso è opportuno tagliarle con forbici disinfettate e ricoperte con del mastice dalle proprietà cicatrizzante.