L’Italia è uno dei Paesi più belli al mondo: i paesaggi, l’arte, le chiese e l’enogastronomia. C’è poi un altro aspetto di nicchia ma non meno affascinante: vale a dire i giardini che circondano splendide residenze nobiliari e castelli storici.
Nella maggior parte dei casi si tratta di giardini all’italiana, vera e propria forma d’arte botanica che ha fatto proseliti in tutto il mondo, influenzando poi gli stili dei giardini francesi ed inglesi.
Cosa tratteremo
Come nasce il giardino all’italiana
I giardini all’italiana hanno messo da parte quelli medioevali, solitamente racchiusi tra quattro mura per tenere fuori l’immorale mondo esterno: i giardini medioevali erano meramente funzionali, in quanto utili a coltivare verdure e frutti da consumarsi.
Dal XV secolo in poi, quando in Italia nacquero i primi orti botanici ricchi di specie vegetali provenienti da tutto il mondo, cominciò a diffondersi un nuovo modo di concepire lo spazio esterno, figlio del pensiero umanistico: l’uomo comincia a dominare tutto, anche la natura, plasmandola verso la bellezza e non più verso la semplice utilità.
Tra le caratteristiche del giardino all’italiana vi è l’assoluto rispetto della simmetria, dell’eleganza e della linearità, ammorbidito da elementi tipici dell’arte romana in memoria degli antichi Viridaria e degli Horti come sculture, pergolati, siepi e giochi d’acqua.
Se all’inizio i giardini all’italiana erano piuttosto una enclave adibita al godimento dei signori proprietari delle residenze signorili, dall’800 ne sono stati creati esempi pubblici: basti pensare al Giardino di Boboli di Firenze progettato da Niccolò Tribolo, artefice anche dei giardini di Villa Corsini e della medicea Villa Castello.
L’arte topiaria applicata al giardino all’italiana
Il giardino all’italiana si può sviluppare anche su più piani e dunque su terrazzamenti, collegati tra loro attraverso eleganti scalinate. Spesso la prima cosa che introduce a tale tipo di giardino è il viale alberato con filari di cipressi ai lati: è essenziale infatti che l’area verde abbia la visuale aperta sul paesaggio circostante, spesso costituito da aree boschive più selvagge che non fanno altro che esaltare la perfezione del giardino all’italiana.
Fortemente collegata alla creazione di un giardino all’italiana c’è l’arte topiaria: si tratta essenzialmente della potatura delle siepi (su gogoverde.it si trovano tantissimi tipologie di forbici da potatura) che, con l’abile mano del giardiniere, tendono ad assumere rigorose forme geometriche oppure sembianze stravaganti di un animale o di una divinità mitologica.
Proprio sfruttando l’arte topiaria si sono create vere e proprie opere d’arte come colonnati, suggestivi tunnel verdeggianti, ma soprattutto labirinti. Si pensi, ad esempio, allo spettacolare giardino di Villa Pisani tanto decantato dal D’Annunzio: qui sorge uno dei rari esempi di labirinto formato da siepi di bossi, convergente verso una torretta circolare con tanto di scala a spirale.
Cosa non deve mancare in un giardino all’italiana
Il giardino all’italiana richiede la presenza di arbusti quali mirto, leccio, pino e tasso, ma soprattutto di siepi costituite da bossi e alloro, peraltro utile quest’ultimo anche come frangivento: questi elementi sono necessari per creare aree simmetriche, comprese zone nascoste e segrete il cui accesso è consentito solo a pochi intimi e di solito collocate in zone panoramiche del parco.
Ogni zona creata all’interno del giardino all’italiana è decorata con statue, alberelli solitamente piantati in vasi su enormi ed eleganti piedistalli, ma soprattutto con fontane e laghetti. Sono questi elementi d’acqua, anticamente simbolo di fecondità, ad ammorbidire il rigore geometrico del giardino all’italiana, con giochi d’acqua spettacolari simbolo di potere e mutamento. Splendido esempio in tal senso è il meraviglioso Viale delle 100 Fontane di Villa d’Este a Tivoli, adornato da aquile, gigli ed obelischi abbracciati dalla vegetazione. Come non ricordare poi la cascata artificiale che, scendendo dal Colle di Briano, alimenta le vasche del lunghissimo viale nella Reggia di Caserta.
Le aiuole del giardino all’italiana
Il manto erboso del giardino all’italiana, costituito dal tipico prato all’inglese, è attraversato da vialetti in ghiaia colorata che costeggiano immancabili aiuole fiorite, bordate a loro volta da basse siepi: solitamente all’interno si coltivano piante erbacee perenni come Agapanthus, anemone giapponese, malva moscata e campanule.
Non mancano ovviamente i giacinti, le rose ed i tulipani che, con i loro colori e profumi intensi, animano questi spazi verdi.
Anche le piante aromatiche ed i vitigni, parte integrante della tradizione italiana, hanno un loro posto all’interno dei giardini italiana, in particolar modo nell’ammantare tralicci e pergolati.