La rete elettrica domestica può andare incontro ad un arresto (black-out) in presenza di determinate condizioni. Durante i mesi invernali, ad esempio, il maltempo può provocare sbalzi di tensione o, peggio, danneggiare gli impianti e le strutture delle reti di distribuzione, isolando anche la rete domestica. Nei mesi più caldi, invece, l’utilizzo intensivo degli impianti di condizionamento può provocare un sovraccarico e il conseguente arresto della fornitura di energia elettrica. In entrambi i casi, se il ripristino delle condizioni di esercizio non è immediato, è possibile ovviare grazie alle lampade di emergenza. Vediamo di seguito di cosa si tratta.
Cosa tratteremo
Cosa sono le lampade di emergenza
Come si può intuire dal nome stesso, le lampade di emergenza sono dispositivi di illuminazione per interni in grado di funzionare anche in presenza di un’emergenza, ossia in caso di interruzione dell’erogazione di energia elettrica all’impianto domestico.
Questi dispositivi risultano particolarmente utili quando il black-out si verifica durante le ore di minor luce naturale (pomeriggio e sera, specie nei periodi autunnali e invernali). La loro attivazione, infatti, consente di disporre di almeno una sorgente luminosa all’interno della casa, in modo tale da evitare inconvenienti legati alla scarsa visibilità; per questo spesso vengono anche indicati come “salvavita”.
Le caratteristiche delle lampade di emergenza
L’installazione delle luci di emergenza viene generalmente predisposta in fase di progettazione dell’impianto nel suo complesso. Il primo step consiste nell’individuare un punto di collocazione dal quale il dispositivo può illuminare adeguatamente un’ampia porzione di spazio in caso di black out. In genere si predilige un ambiente comune di largo utilizzo, come ad esempio la cucina o, a limite, la zona living.
Dal punto di vista tecnico, le lampade di emergenza si presentano come un dispositivo di forma rettangolare, installato in senso orizzontale. Di solito si cerca un punto di installazione non troppo in vista, così da ridurre al minimo l’impatto estetico e visivo ed integrare armoniosamente il dispositivo nel contesto dell’arredamento di tutto l’ambiente. La lampada può essere montata a parete o incassata – grazie ad un apposito accessorio – in base alla predisposizione dell’impianto e del punto di installazione. Trattandosi di una luce che si attiva solo in caso di emergenza, non servono interruttori o altri sistemi di attivazione.
In commercio è possibile reperire diversi tipi di lampade d’emergenza. Quelle più diffuse utilizzano le luci a LED, che sono più durevoli delle tradizionali lampadine a filamento incandescente. Molti modelli possono essere utilizzati in due modalità: “solo emergenza” o “sempre accesa”. Nel primo caso, il dispositivo si attiva solo in mancanza di un’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica all’impianto al quale è collegata e resta acceso per un lasso di tempo predeterminato. L’autonomia di questi device, in assenza di alimentazione esterna, si attesta in genere tra le due e le tre ore.
Le luci di emergenza in modalità “sempre accesa”, invece, resta attiva anche in condizioni normali; questo tipo di settaggio viene impiegato soprattutto per irradiare luce in ambienti particolari, come ad esempio uscite di emergenza, che devono restare sempre illuminati per ragioni di sicurezza.
Le alternative alle lampade d’emergenza
Nel caso in cui l’impianto domestico non preveda le luci “salvavita” è bene predisporre una soluzione alternativa. L’unica, in realtà, è quella di mettere avere sempre a portata di mano un dispositivo di illuminazione portatile, ovvero una torcia elettrica. Luci di questo tipo possono essere acquistate non solo nei negozi di articoli elettrici o nelle ferramenta ma anche tramite negozi online specializzati, come ad esempio Zio Tester, che consentono di farsi un’idea tra le varie opzioni a disposizione. Le torce, infatti, possono variare per forma e dimensioni: generalmente hanno una luce tonda e un’impugnatura ergonomica per facilitarne l’utilizzo e funzionano tramite pile o batterie.