Quello dell’arredamento è un mondo oggettivamente molto affascinante, che appassiona tantissime persone e che è al centro dei sogni di tantissimi giovani per il loro futuro. Se si ha intenzione di metterlo al centro della propria vita professionale, è possibile fare riferimento a numerose alternative. Nelle prossime righe, ne abbiamo elencate alcune delle più interessanti.
Cosa tratteremo
Architetto
Partiamo da un grande classico: l’architetto d’interni si occupa di progettare spazi abitativi cercando di conciliare vivibilità e resa estetica e facendo in modo di valorizzare, di volta in volta, i punti forti di ogni struttura.
Ormai, grazie al web, questa professione può essere portata avanti anche tramite comode consulenze online.
Interior designer
L’interior designer si occupa di scegliere gli elementi e i complementi d’arredo, in modo da dare a un determinato ambiente, indoor e non solo, una specifica atmosfera.
Il suo sapere è ricco di sfaccettature. Quando lo si chiama in causa, infatti, è necessario citare l’importanza di conoscenze di illuminotecnica e di fisica e chimica dei materiali.
L’interior designer, infatti, si occupa anche di fornire consigli sulle varie finiture e deve essere quindi consapevole di come, a fronte di determinate sollecitazioni, i materiali sono in grado di reagire.
Collabora a stretto contatto con l’architetto, in modo da arrivare a un’armonia perfetta fra la divisione degli spazi, la peculiarità della struttura e gli oggetti che questi spazi rendono vivi.
Product designer
Dalla globalità dello spazio scendiamo fino al particolare, al prodotto, all’entità capace di dare carattere all’ambiente. Il product designer, partendo dalle idee del reparto creativo dell’azienda e dai dati di quello strategico, disegna prodotti che verranno poi sottoposti al sapere tecnico di chi si occupa della realizzazione di prototipi.
Gestore di showroom
Il bello dell’arredamento riguarda la possibilità, nel momento in cui si decide di metterlo al centro della propria vita professionale, di scegliere tra numerose alternative, alcune delle quali perfette per chi ama stare a contatto con il pubblico.
La professione del gestore di showroom si presta molto bene a queste esigenze e aspirazioni.
Come è possibile scoprire guardando di cosa si occupa lo showroom arredamento a Milano di CLM, una delle realtà più famose nel capoluogo lombardo e non solo, portare avanti questo lavoro vuol dire andare ben oltre alle semplici, se così si può dire, mansioni di vendita.
Il gestore di showroom, oltre a entrare in contatto, ogni giorno, con i rappresentanti delle varie aziende, con la necessità di selezionare i brand e i pezzi migliori a seconda delle tendenze del momento, lavora fianco a fianco con una squadra di architetti e interior designer, con lo scopo di affiancare al meglio il cliente nelle sue decisioni relative all’arredamento della casa.
Interior designer per negozi
Fino ad ora, abbiamo ragionato pensando alle professioni del mondo dell’arredamento di ambienti domestici. Non dobbiamo dimenticare, nonostante l’era in cui viviamo sia all’insegna degli acquisti online, l’importanza che riveste l’arredamento per i negozi.
Scegliere un determinato colore, una finitura con un effetto specifico, fare attenzione alla resa sensoriale dei vari materiali sono aspetti che, assieme, concorrono a dare vita a un mix che può fare la differenza tra successo e insuccesso per i brand che si occupano di vendita i prodotti al dettaglio.
L’interior designer che si occupa di scegliere i complementi e gli elementi d’arredo giusti per i negozi deve essere esperto di diverse discipline, dalla psicologia al neuromarketing e, soprattutto oggi, essere flessibile e in grado di applicare il pensiero laterale.
Non c’è che dire: chi oggi vuole lavorare nel mondo dell’arredamento, ha dalla sua parte numerose soluzioni tra le quali scegliere. Il bello di queste alternative è legato al fatto che, tranne per il caso dell’architettura, che richiede un percorso universitario, si ha sempre a che fare con soluzioni che, grazie al potere dei corsi online, possono essere messe al centro della propria vita professionale in tempi relativamente brevi e a qualsiasi età.