Ecco tutte le informazioni necessarie per sapere se e come si può richiedere, per l’acquisto di una o più porte blindate, l’Iva agevolata al 10%.
È un argomento che può rivelarsi molto interessante per chi sta pensando di acquistare una porta di sicurezza. Per questo ci aiuterà a capire di più Gioma srl azienda specializzata nella vendita di porte blindate a Trieste.
L’Iva agevolata per l’acquisto di una porta blindata può essere richiesta e ottenuta nel caso di una ristrutturazione edilizia, e cioè quando si provvede a un intervento di manutenzione straordinaria per la propria abitazione, che ovviamente deve essere accompagnato da una regolare denuncia di inizio attività. In questo caso si può usufruire della riduzione Iva al 10%, attraverso la presentazione di una dichiarazione scritta prima dell’acquisto. Tale agevolazione è garantita non solo per una nuova installazione, ma anche nel caso in cui la porta blindata che si compra vada a sostituirne una vecchia. Inoltre, l’Iva ridotta si applica anche per l’acquisto senza installazione. Il beneficio non è valido, tuttavia, per i beni considerati semilavorati. Quando la porta blindata è destinata a una prima casa in costruzione, invece, l’Iva agevolata non è del 10 ma del 4%.
Cosa tratteremo
L’Iva ridotta per gli interventi di manutenzione ordinaria
C’è anche un altro caso, comunque, per il quale si può usufruire dell’Iva agevolata, ed è quello relativo alle forniture che comprendono la posa in opera. In pratica, se oltre a comprare una porta blindata si richiede anche il servizio di posa in opera, la fattura che viene emessa può prevedere il calcolo dell’Iva per la quota del lavoro sempre al 10%, come indicato dalle disposizioni di legge. Un esempio concreto può essere prezioso per avere le idee ancora più chiare. Immaginando di comprare una porta blindata con un servizio di installazione per una spesa complessiva di 10mila euro, dei quali 6mila riferiti al costo della porta blindata e 4mila relativi alla prestazione di lavoro, l’applicazione dell’Iva al 10% deve essere seguita nel modo che stiamo per scoprire.
Come si applica l’Iva agevolata
Sui 6mila euro di beni significativi, l’applicazione dell’Iva agevolata è valida unicamente per la differenza tra il costo totale e il costo dei beni significativi: quindi si sottraggono i 6mila euro dai 10mila euro complessivi, ed è sui 4mila euro della differenza che si può sfruttare l’Iva al 10%. Per quel che riguarda i 2mila euro di valore residuo, invece, l’applicazione dell’Iva è quella ordinaria, e quindi pari al 22%. Infine, l’aliquota è al 10% per la quota che riguarda la prestazione lavorativa. In sostanza, per i 4mila euro di prestazione la tassazione è al 10%, e quindi l’Iva agevolata per il costo di manodopera è pari a 400 euro; per i 4mila euro di merce con tassazione al 10% l’Iva agevolata è pari ad altri 400 euro; infine per i 2mila euro di merce con tassazione al 22% l’Iva agevolata è pari a 440 euro. L’importo complessivo della fattura sarà, allora, di 11.240 euro.
La detrazione Irpef 50%
Non va dimenticato, in ogni caso, che al di là dell’Iva agevolata si può sempre beneficiare della detrazione Irpef al 50% perché si parla di una misura finalizzata alla prevenzione del rischio.