Con il contratto di comodato d’uso gratuito si può trasmettere un immobile a terzi per un dato periodo di tempo. Si tratta di una soluzione sempre molto utilizzata e in seguito vedremo nello specifico come funziona il comodato d’uso gratuito e come fare per ottenerlo.
Cosa tratteremo
Comodato d’uso gratuito: come funziona
L’articolo 1803 c.c. disciplina la concessione da parte di un comodante di un immobile a titolo gratuito nei confronti di un comodatario. La legge prevede che tale concessione abbia un tempo limitato, alla fine del quale è necessario restituire l’immobile.
Per tutto il periodo di comodato, il comodatario possiede a tutti gli effetti il diritto personale di godimento mentre è escluso quello di proprietà. Inoltre, non è nel diritto del soggetto beneficiario del contratto cedere il diritto a terzi, a meno che il proprietario non sia d’accordo.
Il contratto può essere concluso con due forme: scritta o verbale. Nel primo caso è necessario che il contratto venga registrato all’Agenzia delle Entrate con il relativo modello 69 e il pagamento di una somma pari a 200 € (imposta di registro).
Tutta l’operazione è esente IVA e l’immobile deve comunque essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi del proprietario.
Con la manovra finanziaria del 2016 sono state apportate delle modifiche in materia, come ad esempio la riduzione del 50% di Imu e Tasi per il genitore o il figlio che concede un altro immobile al figlio o al padre. Le modifiche, tuttavia, prevedono dei requisiti per effettuare tali operazioni; in particolare il comodante deve possedere un unico immobile in Italia e deve risiedere nello stesso comune dove si trova quest’ultimo.
Inoltre, pur rispettando tali criteri, non possono comunque beneficiare delle agevolazioni i comodati per gli immobili di lusso, chi ha la prima e la seconda casa in diversi comuni, i proprietari di immobili residenti all’estero e i proprietari di un numero maggiore di tre di immobili ad uso abitativo.
Comodato d’uso gratuito: come fare
Abbiamo già detto che il contratto va depositato all’Agenzia delle Entrate con modello 69 e il pagamento dei 200 €.
Nel momento in cui si procede alla registrazione è necessario consegnare due copie del contratto, di cui una andrà all’Agenzia e l’altra al proprietario. Inoltre, è necessario portare le fotocopie delle carte d’identità sia del proprietario che del comodatario.
Il contratto può essere rinnovato al termine del periodo con il pagamento dell’imposta di registro, la quale va pagata invece solo una volta nel caso di contratto a tempo indeterminato.
Modello 69: come si compila
Nel quadro A del modello 69 vanno inseriti tutti i dati relativi al proprietario. Nel quadro B invece vanno inseriti sia i dati del proprietario sia quelli del comodatario, mentre nel quadro D vanno inseriti tutti i dati relativi all’immobile (codice comune, visura catastale ecc.). Infine, va apposta la firma del proprietario.
Modello F23
In questo modello vanno inseriti i dati del proprietario e del comodatario. Al punto 11 va inserito il codice tributo 109T, mentre al punto 6 va inserito il codice ufficio. Al punto 9 invece va inserita la causale RP.